Riflessioni sulle nuove professioni


Progettare e realizzare il cambiamento 

[ Abstract da pag. 6 e 7 di  Management Consulting news  (Febbraio 2001) ]

Manager a progetto

Manager, Consulente di Management e Temporary Manager: sono ruoli distinti, ma i confini sono sfumati. I tre ruoli hanno aree di sovrapposizione, che cambiano nel tempo. Si può quasi intravedere un contuinuum tra queste figure professionali. 
Interviste ad un Imprenditore e ad un City-manager
  >>>
[1) Ampi spazi nelle aziende: ne parla Claudio Garella, titolare di un'azienda che sta utilizzando un temporary manager. 2) L'esperienza nel pubblico: ne parla Alberto Montalto.]

Il Corso introduttivo al Temporary Management
(TM) >>>
Glossario >>>

Interim Management, Interim Manager, Contract Management, Contract Manager, Transition Management, Transition Manager

Manager, Consulente di Management e Temporary Manager: sono ruoli distinti, ma i confini sono sfumati. I tre ruoli hanno aree di sovrapposizione, che cambiano nel tempo. Si può quasi intravedere un contuinuum tra queste figure professionali. Per questo motivo, abbiamo ritenuto opportuno fare un approfondimento sulla figura del Temporary Manager, invitando alcuni di loro a raccontare la propria esperienza. La monografia, curata dal collega Oscar Pallme, parte dall'esposizione del punto di vista di Guido Garella, titolare di un'azienda che sta utilizzando un temporary manager. Seguono le esperienze di alcuni professionisti, infine, l'opinione del presidente di Atema, l'Associazione per il Temporary Management.

Scenario in evoluzione per il Management Consultant (MC)
Negli ultimi anni, abbiamo assistito un'evoluzione della figura e del modo tipico di operare del consulente di direzione. Sempre più l'impresa cliente si aspetta di ricevere sia la progettazione che l'assistenza nella fase di implementazione delle nuove metodologie, delle nuove tecnologie e dei nuovi modelli di business. 

Alcuni sintomi oggettivi sono la durata dell'incarico e la forma di pagamento. Accade sempre più spesso che al consulente venga chiesto di garantire l'assistenza presso l'azienda cliente per un periodo di tempo più lungo, anche tre anni. Si vanno ampliando i casi in cui il contratto di consulenza prevede nella forma di pagamento del compenso una parte fissa ed una variabile subordinata al raggiungimento di risultati concordati.

Temporary Manager (T-Manager)
Nell'ultimo decennio, nel mondo dei servizi alle aziende, si è andata sviluppando anche in Italia una nuova figura, quella del Temporary Manager (T-Manager). Si tratta di professionisti che operano come manager per un tempo limitato (da sei mesi a tre anni) nell'azienda cliente per gestire situazioni di criticità (drastiche ristrutturazioni, sostituzione improvvisa di un manager, cambio generazionale, acquisizioni, start-up, ecc.). 

A rigore, si deve parlare di Temporary Management (TM) solo in presenza di progetti in cui non solo gli obiettivi e la durata, ma soprattutto le deleghe operative sono chiaramente definite in anticipo e assegnate dal Cliente al T-Manager. 

La differenza principale tra consulente di direzione e T-Manager consiste nel fatto che il consulente affianca il management dell'azienda cliente mentre il T-Manager si sostituisce ad esso".

Migrazione tra Consulenti e Manager, e viceversa
Abbiamo molti esempi di passaggio con successo dalla Consulenza di Direzione al Top Management di aziende o gruppi imprenditoriali, basti citare alcuni tra i più noti: Corrado Passera (ex AD gruppo Olivetti ed attuale Pres. Poste), Rodolfo Danielli (Dir. Gen. gruppo Italcementi), Silvio Scaglia (AD eBiscom), Luigi Orsi Carbone (AD ePlanet). 

Nel caso di passaggio da Manager a forme professionali di collaborazione, notiamo che il passaggio al TM risulta un traghetto molto più facile che quello alla consulenza. Infatti, la professione di management consultant ha un proprio specifico "processo" che va oltre l'esercizio di competenze di discipline manageriali. Per facilitare il passaggio alla consulenza da parte di manager, APCO propone il corso "Il Consulente di Direzione" che fornisce gli elementi di comprensione distintiva del ruolo e suggerisce metodi e "attrezzi professionali" indispensabili per una prestazione di qualità.

Claudio Antonelli
Presidente APCO

 

Interviste ad un Imprenditore e ad un City-manager

Ampi spazi nelle aziende. Ne parla Claudio Garella
Due sono gli obiettivi che la Converter Machinery Sydeco (azienda nata nel '78, che opera nel settore delle macchine e impianti per i converter, con un fatturato di 10 miliardi) si è prefissata con l'inserimento di un Temporary Manager: rivedere l'immagine dell'azienda, ripresentandola in modo nuovo sul mercato internazionale, e affrontare il passaggio generazionale inserendo i figli del titolare e giovani manager. Per attuarli la scelta di Claudio Garella, presidente dell'azienda, è ricaduta su un temporary manager già conosciuto per altri interventi fatti in aziende partner e con cui si era già instaurata una conoscenza precisa in termini umani e professionali. "Inserire un T-Manager in azienda significa poter disporre di una persona che ha la necessaria esperienza per raggiungere un risultato nel più breve tempo possibile, sottolinea Garella, e che per contratto rimane in azienda per il tempo concordato. Ho potuto verificare in altre realtà come l'assunzione di manager tradizionali hanno poi avuto riflessi negativi in termini di velocità e qualità degli obiettivi raggiunti, con oltrettutto la difficoltà di interrompere il rapporto di lavoro." Dopo 8 mesi dall'ingresso del T-Manager, l'immagine dell'azienda è stata rinnovata in termini di strumenti di presentazione e la sua presenza sul mercato, oltre che in Europa, si è estesa in diverse parti del mondo. "In futuro, evidenzia Garella, le aziende si affiderano sempre di più ai T-Manager. Il T-Manager potrebbe diventare la persona che sostituisce altre figure professionali che una volta crescevano nell'azienda stessa e che adesso non esistono più, oltre ad assumere un ruolo importantissimo che è quello di affiancare l'imprenditore nell'inserimento e costruzione delle nuove leve".

L'esperienza nel pubblico

Un temporary manager a tutti gli effetti: è il city manager che opera come direttore generale all'interno dei comuni per il periodo in cui rimane in carica il sindaco da cui è direttamente assunto. A raccontarlo è Alberto Montalto, che ha iniziato la sua carriera nel pubblico nel 1988 come dipendente e che, dopo esser stato anche consulente all'interno di diversi enti pubblici, ha assunto l'incarico di city manager a Firenze per quasi due anni. 

"Di solito il city manager, che generalmente proviene dall'esterno , spiega Montalto non è legato a partiti, ma è il manager di fiducia del Sindaco che lo sceglie come vuole e in base ai problemi che ritiene di affrontare e al quale dà ampia delega, come la legge prevede". 

Diversi sono stati gli obiettivi da raggiungere durante il suo incarico e fra i più significativi: formulare il PEG (piano economico generale del Comune che deriva direttamente dagli obiettivi strategici ed operativi del Sindaco e della sua Giunta), coordinando l'attività di tutti i dirigenti; introdurre un sistema di valutazione per obiettivi per i dirigenti; rivedere complessivamente la struttura organizzativa semplificandola e rielaborandola per processi; introdurre e realizzare il Controllo di Gestione, realizzare un sistema di controllo, verifica e monitoraggio della qualità dei servizi erogata e percepita, facilitare l'accessibilità ai servizi da parte dei cittadini (orari degli sportelli, dislocazione logistica più razionale degli stessi), ecc. 

"Un City Manager deve possedere, oltre alle caratteristiche di un T-Manager e cioè alta professionalità, capacità di capire molto velocemente l'ambiente in cui si trova, individuare e proporre degli obiettivi e raggiungerli con molta rapidità, anche una spiccata capacità di relazione politica: basti pensare al rapporto con gli assessori che tendono ancora molto alla operatività invece di concentrarsi, come prevede la legge, alla definizione degli indirizzi politici e al loro perseguimento. In un Comune gli equilibri sono molteplici ed essendo una finestra sulla città ogni iniziativa e ogni decisione operativa interna ha immediati impatti all'esterno. Ecco quindi ancora la necessità che il City Manager abbia una notevole e spiccata sensibilità verso gli impatti politici e sociali e di opinione sull' environment: cittadini, associazioni, gruppi di interesse, sindacati, ecc.".

Sicuramente grandi energie vanno impegnate per favorire il diffondersi, all'interno della struttura del Comune, di una cultura manageriale positivamente rivolta al raggiungimento di obiettivi e allo sviluppo di metodi e strumenti di gestione adeguati e per favorire l'abbandono della "cultura della norma".

Rossana Andreini 


[ Top ] Per maggiori informazioni sul tema "innovazione e gestione del cambiamento" contattare: Oscar Pallme *   www.pallme.com

 

  Glossario    
  Focus Professionista Progetto
  1) Professionale Change Manager
Project Manager
Turnaround Manager
Transition Manager
Crisis Manager
Gestore del cambiamento
Change Management
Project Management
Turnaround Management
Transition Management
Crisis Management
Gestione del cambiamento
  2) Contrattuale Contract Manager
Dirigente in affitto
Contract Management
Dirigenza in affitto
  3) Temporale Temporary Manager (T-Manager)
Interim Manager
Dirigente a tempo
Temporary Management (T.M.)
Interim Management
Dirigenza a tempo
[ Top ] 4) Temporale + professionale Interim Change Manager (iC-Manager)
Interim Project Manager
Executive Interim Manager
Executive Temporary Manager
Top Temporary Manager
Interim Change Management
Interim Project Management
Executive Interim Management
Executive Temporary Management
Top Temporary Management